Nel 1995 durante i lavori di scavo per il consolidamento e ristrutturazione di un edificio di proprietà del Geom. Antonio Carli, risalente ai primi anni dell’Ottocento, in pietra rosa locale, a ridosso del Castello Brancaleoni, sono stati rinvenuti i resti di antiche strutture murarie: si trattava di un vasto impianto artigianale formato da “fornaci” in ottimo stato di conservazione e muri di fondazioni di vari ambienti attinenti le stesse. In base all’esame dei reperti affiorati, la Soprintendenza ai Monumenti di Ancona e l’Università di Urbino, hanno potuto datare il nucleo originario dell’impianto, all’epoca romana e più precisamente tra il I e II secolo d.C., Oltre alle fornaci sono affiorati, ad di fuori dei muri perimetrali della casa, resti due ambienti datati alla fine del i secolo d.C.. Si trattava di una vasta area artigianale che ha conservato nel corso dei secoli una consistente produttività, resa possibile anche dalla presenza di vasti boschi che permettevano l’approvvigionamento di materiale combustibile e di argilla reperita nel fiume Candigliano, per la lavorazione dei manufatti.
Questi resti archeologici sono particolarmente significativi in quanto rappresentano la prima testimonianza consistente della presenza romana nel territorio di Piobbico. Il termine Piobbico infatti potrebbe derivare dal latino “Ager pubblicus”, cioè terreno non interessato alla assegnazione ai milites, anche se le testimonianze dell’esistenza di un insediamento romano (Castrum Publicum) sono sempre state scarse.
Queste fornaci potrebbero aver prodotto esclusivamente materiale edile, ipotesi confermata dai reperti rinvenuti all’interno dell’impianto dei forni: tegole, mattini, piastrelle. In particolare il ritrovamento di una piastrella per pavimentazione decorata con un fiore stilizzato a quattro petali permette la datazione al periodo rinascimentale e soprattutto consente un collegamento con gli edifici della Famiglia Montefeltro, mei quali è presente la stessa tipologia di pavimentazione. È possibile ipotizzare la provenienza delle piastrelle usate per pavimentare i Palazzi Ducali di Urbino e Urbania proprio dalle fornaci di Piobbico. Questi mattoni sono stati rinvenuti anche in altri palazzi di paesi circostanti a Gubbio, Fossombrone, Sant’Angelo in Vado, ecc.
Edificio di proprietà privata, visite solo su prenotazione
www.castellobrancaleoni.it