Nella piazzetta omonima della parte del centro storico posto nell’oltre Candigliano, nucleo abitativo storicamente precedente al Borgo, sorgeva l’antica chiesetta dedicata a Sant’Antonio Abate. Era stata edificata da Antonio I Brancaleoni di Monaldo nel 1375 a compimento di un voto. Il Torelli, segretario degli ultimi Brancaleoni, annota che ad un lato della porta erano incise in caratteri semigotici queste cifre: MAAALXXV T.D. GG. PP XI A.M. (1375, tempore Dni Gregori Papae XI Antonius (filius) MOnaldi). E’ la conferma della sua costruzione. Era in stile gotico ed era posizionata con l’Abside che “prolungavasi fin quasi a toccare il monte” (Montiego) e l’ingresso rivolto verso il fiume. Scrive Mons. Antonio Tarducci: “La vecchiezza, lo scarico delle macerie precipitate in occasione delle piogge, il tremuoto del 1781 la resero deforme e cadente”. Infatti nel 1784 Don Ulderico Brancaleoni, arciprete di Santo Stefano e Conte, la fece demolire e la riedificò, dandole la sistemazione attuale, offrendo così l’opportunità di prolungare quella che oggi è Via Fontanelle, a sinistra della chiesa. La nuova chiesa venne aperta al pubblico nel 1788. Nel 1841 l’Arciprete di Santo Stefano, Don Luigi Rovelli, fece eseguire i lavori di innalzamento delle pareti perimetrali. La facciata della chiesa è in stile neoclassico.
All’interno è in unica navata rettangolare con una piccola abside al centro della quale si trova l’altare. La pala d’altare, di autore ignoto, raffigura il Crocifisso con ai piedi Santa Caterina d’Alessandria e Sant’Antonio Abate.
Il campanile è dotato di due campane fuse nel 1613, con la scritta “Venite gentes ed adorate Dominum”
Testo Sante FIni